3. Usare il Software Libero in Italia

Come avviene il primo incontro con il Software Libero?

Spesso, un utente sente parlare di questo "nuovo" sistema operativo chiamato Linux da un amico, da qualche collega, leggendo un articolo su qualche rivista del settore o meno o per qualche altra via. Il sistema operativo GNU/Linux è infatti uscito dai circoli ristretti degli esordi, limitati quasi esclusivamente all'ambito accademico e agli utenti avanzati, così italianamente denominati "smanettoni", per diventare un fenomeno in grado di coinvolgere decine di migliaia di persone in ogni ambito (casalingo, lavorativo, educativo), coinvolgendo di fatto una percentuale significativa ed in costante aumento di utenti.

3.1. Il difficile è iniziare

Un utente scopre, in qualche modo, l'esistenza del sistema operativo GNU/Linux e, se sufficientemente ardimentoso, decide di provarlo sul proprio computer: può essere spinto a farlo dalla propria curiosità, dall'insoddisfazione per gli strumenti informatici che fino ad allora ha utilizzato, da qualche genere di antipatia nei confronti delle principali case produttrici di software o per qualche altra ragione ancora. Qualunque sia il motivo che lo spinge, se un utente non può disporre del supporto diretto di qualche utilizzatore suo conoscente non può fare a meno di chiedersi da che parte cominciare per provare questo Linux.

La principale fonte di informazioni è Internet e questo è particolarmente vero per un sistema operativo nato e cresciuto in strettissimo rapporto con la rete: la ricerca presso un qualsiasi motore di ricerca di semplici frasi come "installare Linux" o "ottenere Linux" restituisce un'enorme quantità di risorse, la cui scrematura sarà il primo difficile passo per il nuovo utente.

Un utente che sia riuscito a capire come fare per installare GNU/Linux nel proprio computer e che sia riuscito in qualche modo a procurarselo può quindi compiere il grande passo ed installarlo. L'installazione e la configurazione del sistema operativo non sono però argomenti di competenza di questo documento, ad eccezione della parte relativa alla localizzazione (Cfr. Note sulla localizzazione italiana); per informazioni relative all'installazione di una distribuzione GNU/Linux si rimanda quindi alla numerosa documentazione esistente (Cfr. Documentazione).

3.2. L'incontro con la comunità

Il nuovo utente, che al giorno d'oggi non dovrebbe più incontrare grosse difficoltà nell'installazione e nella configurazione del sistema operativo, si trova di fronte un mondo che per lui è, normalmente, completamente nuovo: l'aspetto è diverso dai sistemi a cui era abituato e numerosi programmi si chiamano in modo diverso. L'enorme semplificazione delle interfacce grafiche avvenuta negli ultimi anni, unita alla disponibilità di un gran numero di programmi come OpenOffice.org (http://www.openoffice.org/) e Mozilla (http://www.mozilla.org/) su sistemi operativi diversi e, ovviamente, alla disponibilità in italiano del software installato dovrebbe, nella maggior parte dei casi, aiutare il nuovo utente a sopravvivere al primo impatto con il nuovo sistema.

L'utente che vuole conoscere un po' più del proprio nuovo sistema operativo o che desidera risolvere alcuni problemi a volte banali, ma per lui di difficilissima soluzione a causa della novità del sistema, non ha quindi altra strada che ricercare ulteriori informazioni utilizzando, naturalmente, soprattutto Internet. Diventa facile, a questo punto, imbattersi in qualche area di discussione (Cfr. Aree di discussione pubbliche in lingua italiana), scegliendo frequentemente quella del gruppo di utenti geograficamente più vicino (Cfr. Gruppi di utenti e progetti).

A dire il vero, bisogna ammettere che l'incontro con gli altri utilizzatori di GNU/Linux spesso precede l'installazione vera e propria, in virtù della raccolta di buona parte delle informazioni nelle prime ricerche proprio presso le onnipresenti aree di discussione pubbliche dei vari gruppi di utenti e progetti esistenti in Italia.

3.3. Dalla parte del nuovo utente

Un nuovo utente che inizia a frequentare i gruppi di utenti, prima telematicamente e poi, se ve ne sono, durante gli incontri dal vivo, può imparare moltissimo sul sistema che sta iniziando ad utilizzare.

Bisogna ammettere che l'approccio con la comunità può a volte essere non lineare: a parte l'elevato livello di litigiosità presente in alcune situazioni nelle varie aree di discussione (difetto legato strettamente alla natura telematica dello strumento), il nuovo utente può a volte subire la scarsa considerazione da parte di un numero per fortuna ridotto di utenti più esperti. Può capitare, infatti, che il nuovo utente riceva come risposta ad una sua domanda un laconico RTFM (Cfr. Gergo e consigli per l'uso), del quale, magari, perfino ignora il significato.

Questo atteggiamento refrattario nei confronti nei nuovi utenti, che a volte può confluire anche nell'assenza di facili corsi introduttivi a loro dedicati, è sicuramente dovuto in buona parte al fatto che gli utenti più esperti si sono dovuti formare studiando in profondità la documentazione, soprattutto quella in lingua inglese. Questa loro formazione li rende giustamente avversi a quei nuovi utenti che pretendono la "pappa pronta", come se un'area di discussione pubblica fosse al loro servizio, ma evidentemente li rende qualche volta poco concilianti anche con quegli utenti genuinamente inesperti e che hanno quindi bisogno di essere guidati nei loro primi passi e che magari non dispongono di abbastanza tempo o conoscenze tecniche per usufruire al loro stesso modo della documentazione.

A parte questi casi, non numerosi, ma che però possono rendere la fruizione spiacevole per il nuovo utente ancora inesperto, l'interazione con gli altri utenti può risultare davvero gratificante, grazie soprattutto al supporto che la maggior parte degli utenti più esperti sarà lieto di fornire. Con costanza e dedizione, consultando naturalmente la preziosa documentazione esistente, l'utente può gradatamente migliorare le proprie conoscenze sul sistema GNU/Linux, riuscendo a diventare completamente autonomo.

3.4. Iniziare ad aiutare gli altri

Una volta fatti i primi passi nel mondo di GNU/Linux, un utente che sia divenuto più esperto e che decida di frequentare costantemente le varie aree di discussione esistenti può trovarsi quindi nella situazione di essere a propria volta in grado di aiutare dei nuovi utenti, fornendo loro i consigli maturati con la propria esperienza, restituendo l'aiuto ricevuto a propria volta nell'arco della propria crescita e contribuendo quindi alla sempre maggiore diffusione di GNU/Linux e del Software Libero.

L'utente maturo può poi sicuramente collaborare con il proprio gruppo di utenti e con altre iniziative, italiane e non, partecipando all'organizzazione di eventi, incontri e quant'altro, in quell'ottica collaborativa che è fondamentale nella natura del Software Libero.

Un passo ulteriore che l'utente può compiere, se sufficientemente motivato, è quello di intervenire in prima persona al miglioramente del software esistente: non solo programmando o segnalando problemi dei programmi, ma anche partecipando a quei progetti di localizzazione (Cfr. Progetti di localizzazione) che tanto possono fare per aiutare i primi passi dei nuovi, futuri utenti.

3.5. Quanti utenti in Italia?

Il nuovo utente potrà aggiungere, se desidera, il proprio nome al Linux Counter (http://counter.li.org/), un servizio che cerca di quantificare l'utilizzo nel mondo del sistema operativo GNU/Linux. È disponibile anche una statistica degli utenti italiani (http://counter.li.org/reports/place.php?place=IT) che, si ricordi, riguarda esclusivamente gli utenti registrati, ovvero una minima parte dell'utenza complessiva.

Quanti sono, quindi, gli utenti italiani? Una stima molto rozza si può ottenere applicando al citato elenco di utenti italiani la medesima proporzione usata sul Linux Counter per la stima del numero reale di utenti nel mondo, il che darebbe un risultato di quasi 700.000 utenti italiani! Questo numero, si ricordi, è frutto di una stima molto rozza e la cifra reale potrebbe essere ben diversa, ma è comunque significativo di come in Italia vi siano oggi decine, forse centinaia di migliaia di utenti di GNU/Linux.

Un nuovo utente, pertanto, non è solo, ma bensì è partecipe insieme a tantissime altre persone ad una vera e propria rivoluzione dell'informatica che sta avvenendo nel nostro paese così come nel resto del mondo.